Indice di Ricerca: Valdieri


L’Ente Aree Protette Alpi Marittime in collaborazione con il CRAS, il Parco Fluviale Gesso e Stura e la Provincia di Cuneo propongono un’escursione ed un laboratorio con il guardaparco Mario Dalmasso e la naturalista Beatrice Gammino in cui s’imparerà a distinguere il gatto selvatico (Felis silvestris silvestris) da quello domestico e si andrà alla ricerca (con le ciaspole!) dei segni di presenza nei boschi e nelle radure nei pressi della sede operativa delle Aree Protette Alpi Marittime di Entracque, località Casermette.

L’attività, della durata di circa due ore, è aperta a tutti e rivolta a famiglie con bambini. Sono previsti due appuntamenti alle ore 10:00 o alle ore 14:00 di giovedì 5 gennaio.

Modalità di prenotazione

L’iscrizione all’evento può essere effettuata alla seguente pagina: Conosciamo insieme il gatto selvatico, oppure in alternativa basterà comunicare l’interesse a partecipare alla seguente e-mail: gattoselvaticocuneo@gmail.com indicando il numero dei partecipanti e l’età.
A conferma della ricezione della prenotazione i partecipanti saranno invitati a sostenere il progetto Sulle tracce del gatto selvatico con un contributo libero (minimo suggerito € 5) donando direttamente sulla pagina di Rete del Dono finalizzata alla raccolta fondi.

Info pratiche

Data attività: giovedì 5 gennaio.
Ritrovo: ore 10 e ore 14 presso la sede operativa delle Aree Protette Alpi Marittime di Entracque, località Casermette.
Fine attività: ore 12.30 e ore 16,30, circa.
Dislivello: 100 m circa.
Grado di difficoltà: escursione adatta a tutti, consigliata a famiglie con bambini (E).
Materiale necessario: è necessario indossare scarponcini e abbigliamento adatto per trekking da montagna in periodo invernale. È necessario l’uso delle ciaspole, che potranno essere fornite dagli organizzatori: indicarne la necessità al momento della prenotazione.
Note: l’attività “Sulle tracce del gatto selvatico” può essere abbinata alla visita del Centro Uomini e Lupi, aperto con servizio bar dalle ore 10 alle 17 (info e prenotazioni: 0171 1740052, info@montagnedelmare.it).

In questa occasione verrà presentata l’ambiziosa ricerca scientifica nel territorio cuneese, sulle tracce del felide con la coda ad anelli: il gatto selvatico europeo è ricordato ancora oggi dagli abitanti dei borghi di media montagna, ambiente nel quale era diffuso fino agli anni ’70 del secolo scorso. Ritenuto animale ‘nocivo’, la sua distribuzione si è ridotta drasticamente, fino a essere considerato estinto nel Cuneese.

Nel 2017, due segnalazioni provenienti dalla Valle Roia e dall’Appennino Ligure-Piemontese riaccendono la speranza: possibile che qualche individuo sia presente anche sui versanti piemontesi? Mentre vi sono dati sulla popolazione dell’Italia centrale, in espansione verso la Liguria, e su quella dell’Italia nord-orientale, sono carenti dati recenti sullo stato della popolazione nell’Italia nord-occidentale. Ricercatori, Enti e volontari collaborano insieme a questo progetto, andando “Sulle tracce del gatto selvatico”, seguendo un piano di monitoraggio nelle zone del cuneese più idonee alla presenza del mammifero: la valle Gesso-Vermenagna, la valle Po e il Monregalese. Un tempo cacciato per la pelliccia e ricercato dai collezionisti, il gatto selvatico in Italia è protetto dalla Legge 157/1992 sulla caccia ed è inserito tra le specie di interesse comunitario che richiedono protezione rigorosa dal D.P.R. 357/1997: la specie è inclusa nell’Appendice II della CITES, nell’Appendice IV della Direttiva Habitat e nell’Appendice II della Convenzione di Berna: grazie a questa tutela si è scongiurata l’estinzione della specie.

Il gatto selvatico è un felide carnivoro, elusivo e solitario: difficile osservarlo direttamente in natura e altrettanto difficile distinguere i segni della sua presenza (escrementi e impronte) da quelli del suo cugino domestico. Il monitoraggio avviene utilizzando la tecnologia del fototrappolaggio, una tecnica che comporta una notevole spesa economica e sforzo umano.

L’Ente Aree Protette Alpi Marittime in collaborazione con il CRAS, il Parco Fluviale Gesso e Stura e la Provincia di Cuneo propongono un’escursione con il guardaparco Mario Dalmasso e la naturalista Beatrice Gammino tra le borgate di Andonno, nel Comune di Valdieri, in quei boschi che potrebbero tornare ad essere abitati dal gatto selvatico. In questa occasione verrà presentata l’ambiziosa ricerca scientifica nel territorio cuneese, sulle tracce del felide con la coda ad anelli: il gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris) è ricordato ancora oggi dagli abitanti dei borghi di media montagna, ambiente nel quale era diffuso fino agli anni ’70 del secolo scorso. Ritenuto animale ‘nocivo’, la sua distribuzione si è ridotta drasticamente, fino a essere considerato estinto nel Cuneese.

Nel 2017, due segnalazioni provenienti dalla Valle Roia e dall’Appennino Ligure-Piemontese riaccendono la speranza: possibile che qualche individuo sia presente anche sui versanti piemontesi? Mentre vi sono dati sulla popolazione dell’Italia centrale, in espansione verso la Liguria, e su quella dell’Italia nord-orientale, sono carenti dati recenti sullo stato della popolazione nell’Italia nord-occidentale. Ricercatori, Enti e volontari collaborano insieme a questo progetto, andando “Sulle tracce del gatto selvatico”, seguendo un piano di monitoraggio nelle zone del cuneese più idonee alla presenza del mammifero: la valle Gesso-Vermenagna, la valle Po e il Monregalese. Un tempo cacciato per la pelliccia e ricercato dai collezionisti, il gatto selvatico in Italia è protetto dalla Legge 157/1992 sulla caccia ed è inserito tra le specie di interesse comunitario che richiedono protezione rigorosa dal D.P.R. 357/1997: la specie è inclusa nell’Appendice II della CITES, nell’Appendice IV della Direttiva Habitat e nell’Appendice II della Convenzione di Berna: grazie a questa tutela si è scongiurata l’estinzione della specie.

Dopo le serate informative di quest’estate in Valle Tanaro, in Valle Stura e in Valle Gesso per conoscere meglio questo animale così elusivo, un primo appuntamento sul campo è fissato per domenica 13 novembre, ad Andonno, frazione di Valdieri, alle ore 9, nei pressi del posteggio del Ristorante Ruota 2, con rientro intorno alle 16.

La passeggiata si snoderà lungo un percorso adatto a tutti, con uno sviluppo di circa 7 km e un dislivello totale di 500 m. E’ necessario indossare scarponcini e abbigliamento adatto per trekking da montagna ed essere muniti di borraccia con acqua e pranzo al sacco.

Il gatto selvatico è un felide carnivoro, elusivo e solitario: difficile osservarlo direttamente in natura e altrettanto difficile distinguere i segni della sua presenza (escrementi e impronte) da quelli del suo cugino domestico. Il monitoraggio avviene utilizzando la tecnologia del fototrappolaggio, una tecnica che comporta una notevole spesa economica e sforzo umano.

Durante l’escursione verranno illustrati alcuni metodi di monitoraggio e ricerca adottati dai guardaparco per le attività di conservazione e studio della fauna selvatica.

Per partecipare all’escursione occorre acquistare un ticket del valore di 10 euro per gli adulti e 5 euro per i bambini/ragazzi fino a 12 anni compiuti: questo contributo permetterà l’acquisto del materiale necessario all’installazione delle fototrappole (pile, schede SD, sistemi di sicurezza anti-ladro) e di sostenere le spese degli eventi organizzati per promuovere la ricerca e la conoscenza di questo animale incredibile!

Modalità di prenotazione

Comunicare l’interesse a partecipare alla seguente e-mail: gattoselvaticocuneo@gmail.com indicando il numero dei partecipanti e l’età.
A seguito dell’invio di questa e-mail riceverete il link per acquistare il ticket.
In alternativa si può utilizzare il QR Code presente sulla sottostante locandina per raggiungere subito la pagina di acquisto del ticket.
La conferma alla partecipazione (fino ad un massimo di 30 persone) avverrà a seguito del pagamento del ticket di partecipazione (10 euro adulti, 5 euro per bambini/ragazzi fino a 12 anni compiuti) finalizzato alla raccolta fondi per il progetto “Sulle tracce del gatto selvatico”.
A tutti i bambini/ragazzi partecipanti sarà consegnato un gadget del Parco.

stercorario-mezzano

Dal sito internet del Parco Naturale Alpi Marittime:

La specie era stata rilevata solo altre due volte

Uno stercorario mezzano (Stercorarius pomarinus) a Vernante. Un uccello che vive sopra il Circolo Polare Artico e migra verso sud per svernare sull’Atlantico e, in qualche caso più sporadico, nel bacino del Mediterraneo.
Lo stercorario è stato trovato dalla signora Isabella Bertaina ed stato affidato alle cure del Parco e a quelle del Centro Recupero Animali Selvatici di Bernezzo.
L’identificazione, non facile perché il soggetto era un giovane con il piumaggio non ancora definitivo, è stata fatta dagli ornitologi Luca Giraudo, Bruno Caula e Gion Boano.
Il ritrovamento è eccezionale, quasi quanto quello del fulmaro (Fulmarus glacialis) ritrovato a Terme di Valdieri nel 1988, perché la segnalazione dello stercorario mezzano in provincia di Cuneo ha due soli precedenti: nel 1881 a Caraglio e nel 1903 a Cavallermaggiore.
L’uccello, nonostante le cure, è purtroppo deceduto a causa di avvelenamento. Le spoglie sono al momento conservate presso il CRAS in attesa della tassidermizzazione.

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