Categoria: Carnivori


É stata pubblicata la relazione annuale per il 2014, la cui copertina è dedicata ad una cucciolata di volpi (Vulpes vulpes) allevate e curate dal Centro, consultabile in formato digitale nel box riportato qui sotto.
L’anno appena trascorso è stato testimone dell’inaugurazione della sede distaccata La Ninna di Novello, specializzata nel recupero degli Erinacei, nonché dell’ampliamento della struttura per primati, che attualmente ospita quattro esemplari di bertuccia (Macaca sylvanus) e della realizzazione della nuova aula didattica.
In ambito veterinario sono stati eseguiti numerosi interventi chirurgici ed ortopedici, riguardanti soprattutto ungulati e rapaci.
Tra gli animali liberati si ricordano in particolare un porciglione (Rallus aquaticus), una rondine montana (Ptyonoprogne rupestris) ed un tarabusino (Ixobrychus minutus).

Ricoverati Due Procioni al Centro

procioni

Due maschi adulti di procione (Procyon lotor) sono stati affidati al Centro da parte del personale addetto alla gestione delle risorse naturali del Parco Adda Nord, nella Città metropolitana di Milano.
La cattura, la sterilizzazione ed il loro contenimento presso le strutture del Centro si sono resi necessari in quanto tali esemplari erano ormai divenuti abituali frequentatori di abitazioni private poste all’interno del territorio del parco.
Il procione costituisce infatti una delle tante specie c.d. aliene o alloctone, le quali, pur non originarie di un dato ecosistema, vi si sono nondimeno insediate, alterandone l’equilibrio e provocando pesanti conseguenze per la comunità biologica autoctona.

Hortus Horti 2014

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Il Centro Recupero Animali Selvatici ha partecipato all’edizione annuale di Hortus Hortil’evento dedicato all’orto didattico realizzato e curato dal Parco fluviale Gesso e Stura.
Nei pomeriggi di venerdì 23sabato 24domenica 25 maggio sono stati presentati, per la gioia di grandi e piccini, alcuni cuccioli di animali selvatici attualmente ricoverati in fase di svezzamento presso il Centro, fra cui una femmina di volpe (Vulpes vulpes), un maschio di cinghiale (Sus scrofa) ed uno di tasso (Meles meles).

Con l’occasione si è potuto anche liberare un giovane merlo (Turdus merula) all’interno dell’area protetta.

biancone

Dato il notevole riscontro avuto dagli incontri di approfondimento conoscitivo organizzati nei mesi scorsi, verranno riproposte altre due giornate con gli esperti delle specie ospiti del Centro e sul lavoro svolto dal CRAS.

In particolare, i partecipanti saranno introdotti alla conoscenza delle caratteristiche e dei comportamenti tipici di:

  • Bertucce (Macaca sylvanus) con la Dott.ssa Mariangela Ferrero, psicologa, psicoterapeuta ed esperta in primati non umani;
  • Grandi felini con il Sig. Luciano Remigio, responsabile del CRAS;
  • Rapaci con il Sig. Parola Matteo, operatore del CRAS.

Gli incontri si terranno presso la nostra sede in Via Alpi n. 25 a Bernezzo dalle ore 14:30 alle ore 17:00 nelle seguenti date:

  • domenica 6 ottobre 2013
  • domenica 27 ottobre 2013

La prenotazione è obbligatoria entro il giovedì precedente a ciascuna delle date indicate. Per informazioni e prenotazioni potete rivolgervi ai consueti recapiti sopraindicati.

Immagine: © Michelangelo Giordano.

Servizio_Civile_Nazionale

In vista dell’imminente pubblicazione del bando per intraprendere il Servizio Civile Nazionale, si ricorda che, come di consueto, sarà possibile inoltrare la relativa domanda anche al Centro di Recupero Animali Selvatici di Bernezzo, che partecipa all’edizione 2013 con il progetto Animali Selvatici: Alieno a Chi?, dedicato alla fauna alloctona presente sul territorio.
Il termine alloctonoorganismo alieno viene impiegato in zoologia per indicare le specie straniere o esotiche rispetto ad un dato ecosistema territorialmente definito, che hanno biologicamente invaso in epoca storicamente recente. Negli ultimi duecento anni il naturale fenomeno di dispersione, che coinvolge ed interessa tutti gli esseri viventi del pianeta, è stato enormemente amplificato a causa dell’uomo, il quale è divenuto il principale veicolo e vettore per migliaia di specie, che hanno così potuto stabilirsi e colonizzare ambienti altrimenti irraggiungibili, talvolta con pesanti conseguenze e ricadute per la comunità biologica autoctona. Queste specie alloctono possono infatti andare a colonizzare ecosistemi naturali in cui non trovano agenti patogeni, parassitari e predatori in grado di contenerne le popolazioni, che vanno così ad aumentare talvolta in modo esponenziale, sconvolgendo gli ecosistemi naturali. La specie alieno si inserisce nel nuovo habitat alterandone l’equilibrio, in quanto solitamente accade che entri in competizione con le specie autoctone. Solo in alcuni casi, comunque, la specie alloctona prende il sopravvento su quella, o quelle, originarie; in tal caso le popolazioni autoctone possono ridursi fino all’estinzione.
L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura definisce come specie invasive ‘animali, piante ed altri organismi introdotti dall’uomo in luoghi al di fuori dal proprio ambito naturale di distribuzione, ove si sono stabiliti e dispersi, generando un impatto negativo sulle specie e sugli ecosistemi locali’.
Il progetto di ricerca DAISIE (Delivering Alien Invasive Species Inventories for Europe), coltivato in seno all’Unione Europea, ha documentato più di 11.000 specie aliene presenti sul continente, di cui il 15% in grado di comprometterne la diversità biologica, nonché di provocare gravi danni economici, colpendo l’agricoltura, la selvicoltura, le acquacolture ed altri settori.
Tra i primi 100 organismi alieni più pericolosi d’Europa, 15 sono specie vertebrati terrestri; tra quest’ultime specie, 4 sono attualmente ospitate presso il Centro Recupero Animali Selvatici di Bernezzo: la nutria (Myocastor coypus), lo scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis), la testuggine dalle guance rosse (Trachemys scripta) ed il visone americano (Mustela vison).

Nello specifico, il progetto intende realizzare interventi di cura e riabilitazione degli esemplari faunistici rinvenuti in condizioni di bisogno grazie al potenziamento, sviluppo ed ampliamento delle attività svolte dal Centro Recupero Animali Selvatici, al fine di ricostituire importanti anelli della catena trofica ed ecologica dell’ambiente.
Accanto all’ordinaria attività d’intervento, salvaguardia e cura degli esemplari ritrovati, s’intende dare particolare rilievo allo studio ed alla divulgazione delle problematiche legate agli animali alieni sul territorio, quale processo di apprendimento che aiuta le persone di ogni età a comprendere l’importanza della salvaguardia del territorio in cui viviamo, le problematiche connesse alla detenzione di animali esotici, a coglierne la complessità e l’interconnessione tra problemi economici, ambientali e sociali.
I volontari saranno coinvolti nella raccolta di dati relativi alle presenze di animali alieni sul territorio, allo studio di questi e dei dati già presenti in archivio. Saranno realizzati dei dossier con i risultati raccolti e verrà realizzata una campagna informativa relativa alla detenzione di animali non convenzionali, al recupero ed alla messa in sicurezza degli stessi. Saranno ugualmente valorizzati gli aspetti relativi alla legislazione di detenzione di spese protette.

In attesa della pubblicazione ufficiale del bando, gli interessati possono già prendere visione della sottostante scheda del progetto.

Incontri d’Approfondimento Conoscitivo

 

Il CRAS di Bernezzo organizza incontri di approfondimento conoscitivo con gli esperti sulle specie ospiti del Centro e sul lavoro svolto dagli operatori e dai volontari.

In particolare, i partecipanti saranno introdotti alla conoscenza delle caratteristiche e dei comportamenti tipici di:

  • Bertucce (Macaca sylvanus) con la Dott.ssa Mariangela Ferrero, psicologa, psicoterapeuta ed esperta in primati non umani;
  • Grandi felini con il Sig. Luciano Remigio, responsabile del CRAS;
  • Rapaci con il Sig. Parola Matteo, operatore del CRAS.

Gli incontri si terranno presso la nostra sede in Via Alpi n. 25 a Bernezzo dalle ore 15:00 alle ore 17:00 nelle seguenti date:

  • domenica 16 giugno 2013
  • domenica 7 luglio 2013
  • domenica 28 luglio 2013

La prenotazione è obbligatoria entro il giovedì precedente a ciascuna delle date indicate. Per informazioni e prenotazioni potete rivolgervi ai consueti recapiti sopraindicati.

Relazione annuale 2012

É stata pubblicata la relazione annuale per il 2012, la cui copertina è dedicata alla martora (Marte martes) liberata lo scorso autunno nel Parco del Po Cuneese, consultabile in formato digitale nel box riportato qui sotto o direttamente scaricabile dal sito www.recuperoselvatici.it.

Liberazione di Martora nel Parco del Po Cuneese

Giovedì 15 Novembre è in programma, da parte del Parco del Po Cuneese in collaborazione con il Centro Recupero Animali Selvatici, il rilascio di un giovane esemplare femmina di martora (Martes martes).
L’animale è stato ritrovato qualche tempo fa, ancora cucciolo e con gli occhi chiusi, da un cittadino. L’ipotesi più probabile è che il piccolo sia rimasto solo perché la madre non è riuscita a spostarlo da un rifugio all’altro, come questi animali sono soliti fare. Portata al Cras, la piccola martora è stata tenuta in incubatrice, allattata con latte apposito e poi svezzata man mano che cresceva.
È ora finalmente giunto il momento per liberarla e farla tornare a vivere in natura nei boschi di Staffarda nel comune di Revello. All’evento assisteranno le classi II elementare della scuola primaria di Villafranca Piemonte, precedentemente preparate sull’animale e sul suo ambiente dal Servizio Didattica. Un’occasione unica per osservare un animale poco conosciuto e di cui restano pochi esemplari.
La martora infatti è un mustelide divenuto ormai molto raro nei nostri territori, tant’è che si trova nella lista rossa delle specie a rischio di estinzione. La martora è un’animale prevalentemente carnivoro, che tuttavia non disdegna di cibarsi di bacche e frutti disponibili nel territorio in cui vive, che si estende, per le femmine di questa specie, su un raggio di circa 6/7 km quadrati.
E’ un animale di medie dimensioni, di corporazione snella ed allungata, con una lunga coda che serve a bilanciare il movimento, caratteristiche che lo rendono adatto alla vita sugli alberi; molto simile alla faina, si distingue per la presenza di una grande macchia giallastra nella regione della gola.
La liberazione dell’animale è stata organizzata dal Servizio Vigilanza del Parco e sarà ripresa dalle telecamere di Rai Tre.

Relazione Annuale 2011

É stata pubblicata la relazione annuale per il 2011, la copertina qui a fianco, dedicata ad uno dei cuccioli di tasso (Meles meles) miracolosamente recuperati la scorsa primavera, consultabile in formato digitale nel box riportato qui sotto o direttamente scaricabile dal sito www.recuperoselvatici.it.

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