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Salvato Capriolo a Boves

Il capriolo trovato questa mattina: ora sta bene e tornerà presto in libertà

Dal quotidiano online TargatoCN di giovedì 28 marzo 2013:

Bambi è salvo e tornerà presto in libertà: è finita bene la disavventura di questa mattina

Si era incastrato tra le sbarre di un’inferriata, ma il pronto intervento degli Operatori di Nettezza Urbana, poi del padrone di casa e delle forze dell’ordine, con il veterinario, hanno permesso al capriolo di salvarsi

Circa alle 6.30  del mattino  di giovedì 28 marzo 2013, gli Operatori di Nettezza Urbana di Boves, durante il consueto giro di recupero rifiuti, si trovano davanti ad un’insolito spettacolo: in un vialetto privato in una zona residenziale del Comune, un capriolo maschio adulto fa capolino dalla siepe di una villetta.

Avvicinatisi furtivamente si rendono subito conto che il malcapitato animale è rimasto incastrato dal bacino tra le sbarre dell’inferriata che cinge la casa. Hanno chiamato il proprietario dell’abitazione che prontamente ha dato l’allarme al Corpo dei Carabinieri e ai Vigili del Fuoco. E’ intervenuto anche il veterinario De Martini  Francesco, dell’ Ambulatorio Veterinario San Francesco di San Rocco Castagnaretta, che sedando l’animale lo ha messo in condizioni di poter esser estratto incolume dalle sbarre dalle forze dell’ordine intervenute.

Riporta ferite da escoriazione superficiali sui fianchi ed è stato subito trasportato al Centro Recupero Animali Selvatici di Bernezzo dal signor Remigio Luciano, responsabile del centro, e da Matteo Parola, dipendente. “Ne abbiamo visti molti di caprioli feriti ultimamente, ma questo è un maschio di grossa taglia e sicuramente, dopo le debite cure, verrà rilasciato in piena salute in una zona lontana da pericoli e centri abitati”, dicono al centro.

“Verrà anche apposta una marca auricolare al capriolo in modo tale da segnalare ai cacciatori che l’animale è stato trattato farmacologicamente e quindi non più idoneo al consumo umano”.  Questa disavventura che poteva terminare in catastrofe in realtà è stata un biglietto di sola andata per la vita di questo piccolo ma grande essere che al più presto tornerà a correre libero. Buona fortuna da tutti noi.

 

Ambiente Bene Comune n. 3

É uscito il terzo numero del periodico Ambiente Bene Comune, realizzato, grazie al Centro Servizi per il Volontariato Società Solidale, dal Centro Recupero Animali Selvatici e dalle sezioni locali delle associazioni Legambiente, Lega Italiana dei Diritti dell’AnimalePro Natura.
La pubblicazione, stampata come Notiziario di Pro Natura Cuneo – Onlus n. 4 (novembre 2012), contiene 16 pagine di articoli su temi ambientali, faunistici e naturalistici, a cui il Centro ha collaborato con i seguenti interventi ad opera della Dott.ssa Michela Del Torchio:

Capriolino, caprioletto, l’ho trovato nel boschetto!;

Una serata dedicata agli habitué della notte.

Continua la felice collaborazione con il Parco Naturale Alta Valle Pesio & Tanaro, grazie alla quale è stato possibile liberare presso il Recinto Faunistico una femmina di falco pellegrino (Falco peregrinus) e tre giovani caprioli (Capreolus capreolus), di cui due maschi ed una femmina. Come di consueto, gli ungulati sono stati introdotti nell’ampio recinto, esteso su tre ettari, per dar loro modo di riacquistare la propria indipendenza ed autonomia in vista del ritorno alla vita libera.

L’ultima parte della serie di articoli rivolti al comune cittadino imbattutosi in un animale in difficoltà è dedicata ai mammiferi, un ordine di animali soggetto ad una diversificata pluralità di rapporti con l’uomo, molti dei quali piuttosto controversi.

Mammiferi

  • A quali pericoli può essere soggetto un mammifero selvatico?
    1. Può subire traumi da impatto…
    2. Può essere aggredito da animali domestici e selvatici…
    3. Può essere stato avvelenato…
    4. Può essere intrappolato…
  • Come si riconosce un mammifero in difficoltà?
    1. Se viene scorto in luoghi anomali, come lungo il bordo di una strada.
    2. Se manifesta evidenti difficoltà di deambulazione e ritardo nei riflessi.
    3. Attenzione! A volte si può trovare un cucciolo accovacciato accanto ad un cespuglio (capriolo), lungo una siepe (scoiattolo, riccio) e pensare che sia abbandonato. Il piccolo è veramente in difficoltà solo se su di lui sono presenti mosche carnarie, altrimenti è stato lasciato momentaneamente dalla madre, che tornerà ad accudirlo in breve tempo, solitamente non appena la presenza umana si sarà allontanata.

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Liberati Due Caprioli

Due giovani maschi di capriolo (Capreolus capreolus) sono stati liberati nei pressi del Centro, in località Magnesia nel comune di Bernezzo.
Entrambi gli ungulati erano stati coinvolti in incidenti stradali,  riportando fratture agli arti, ma le cure somministrate hanno loro consentito di riacquisire in breve la mobilità necessaria per il ritorno alla libertà.


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Una giovane femmina di cervo (Cervus elaphus) è stata liberata nel Recinto Faunistico del Parco Naturale Alta Valle Pesio & Tanaro, grazie alla collaborazione con il personale dell’ente.
L’ungulato era rimasto coinvolto in un incidente stradale avvenuto agli inizi del mese nel comune di Aisone, in Valle Stura; dopo essere stato sottoposto ad un intervento per sanare le ferite subite, ha potuto così riacquistare la propria autonomia.
Nell’occasione si sono potute altresì verificare le buone condizioni di salute del cervo e del capriolo (Capreolus capreolus), rispettivamente introdotti a novembre ed ad agosto dello scorso anno, avvicinatisi per la curiosità suscitata dal nuovo arrivato.

In occasione dell’inaugurazione del nuovo recinto faunistico al Parco Naturale Alta Valle Pesio & Tanaro, sono stati liberati un capriolo (Capreolus capreolus) e due poiane (Buteo buteo).


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Alla presenza di numerosi rappresentanti delle istituzioni, degli operatori e dei volontari del Centro, nonché di un folto gruppo di appassionati, è stato inaugurato stamane il recinto di riabilitazione per ungulati, realizzato nel comune di Bernezzo in collaborazione con la Calce Dolomia, ove sono stati subito introdotti un esemplare di camoscio (Rupicapra rupicapra) e di capriolo (Capreolus capreolus).
L’area cintata, propedeutica alla liberazione degli ungulati ricoverati, abbraccia circa 1 ettaro di bosco ed è fornita di abbeveratoio e di capanno per le osservazioni.

Nell’occasioni, sono stati anche liberati due fringuelli (Fringilla coelebs) ed una poiana (Buteo buteo).
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Liberazione Capriolo

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