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bianconepriola

Dall’edizione di Savona del quotidiano La Stampa di martedì 19 aprile 2016:

“Il rapace è stato trovato ferito nei boschi di Priola in val Tanaro: dall’anello di riconoscimento gli animalisti hanno scoperto che quattro anni fa era già stato soccorso ad Albisola

«Sono emozionato. È un evento raro». Non nasconde l’entusiasmo Remigio Luciano, responsabile del Centro recupero animali selvatici di Bernezzo (Cuneo), quando nella sede del Cras, è arrivato un ospite speciale: un biancone (Circaetus gallicus) o «aquila dei serpenti», tra le specie più rare in Europa. L’animale è stato raccolto, ferito, nei boschi di Priola, in alta val Tanaro, da un cacciatore che lo ha consegnato ai volontari della difesa animali di Garessio. All’arrivo nel Cras, la sorpresa. «Il biancone, una femmina adulta, ha l’anello di riconoscimento – spiega il responsabile. Abbiamo scoperto che è lo stesso animale trovato nel 2012, debilitato e con un problema alla pupilla destra, ad Albisola Superiore dalla Protezione Animali di Savona che, dopo le prime cure ce l’aveva consegnato il 29 settembre di quell’anno. Ristabilito, lo avevamo liberato a Castelmagno il 26 maggio 2013». Ebbene, a tre anni di distanza e dopo essere migrato ogni autunno verso l’Africa, dove “sverna”, in quanto la sua dieta preferita è composta di ofidi, sauri ed insetti, il rapace è tornato nella stessa zona, a pochi chilometri di distanza. Qui ancora una volta si è ferito ed è stato consegnato al CRAS di Bernezzo. Ora il biancone ha un trauma da urto, è debilitato e ancora con problemi alla pupilla destra. Resta in osservazione, nella speranza che il danno non sia stato causato dai fili dell’alta tensione e che possa quindi essere liberato al più presto, per poter nidificare. «Un evento singolare – osservano gli zoofili – ma sempre meno raro, di concreta difesa della biodiversità e di animali rari, grazie all’attività ed alla collaborazione di associazioni private di volontari come ENPA Savona e CRAS Bernezzo, mentre le istituzioni che per legge dovrebbero provvedere al soccorso della fauna selvatica continuano a latitare; in Liguria è compito della Regione, mentre nel Parco regionale del Beigua, che ogni anno festeggia il passaggio dei bianconi, a soccorrere i feriti sono solo i volontari dell’Enpa, anche dopo che la convenzione, di poche centinaia di euro che la presidenza del 2012 aveva riconosciuto, non viene più rinnovata dal nuovo presidente».

Servizio_Civile_Nazionale

In vista dell’imminente pubblicazione del bando per intraprendere il Servizio Civile Nazionale, si ricorda che, come di consueto, sarà possibile inoltrare la relativa domanda anche al Centro di Recupero Animali Selvatici di Bernezzo, che partecipa all’edizione 2013 con il progetto Animali Selvatici: Alieno a Chi?, dedicato alla fauna alloctona presente sul territorio.
Il termine alloctonoorganismo alieno viene impiegato in zoologia per indicare le specie straniere o esotiche rispetto ad un dato ecosistema territorialmente definito, che hanno biologicamente invaso in epoca storicamente recente. Negli ultimi duecento anni il naturale fenomeno di dispersione, che coinvolge ed interessa tutti gli esseri viventi del pianeta, è stato enormemente amplificato a causa dell’uomo, il quale è divenuto il principale veicolo e vettore per migliaia di specie, che hanno così potuto stabilirsi e colonizzare ambienti altrimenti irraggiungibili, talvolta con pesanti conseguenze e ricadute per la comunità biologica autoctona. Queste specie alloctono possono infatti andare a colonizzare ecosistemi naturali in cui non trovano agenti patogeni, parassitari e predatori in grado di contenerne le popolazioni, che vanno così ad aumentare talvolta in modo esponenziale, sconvolgendo gli ecosistemi naturali. La specie alieno si inserisce nel nuovo habitat alterandone l’equilibrio, in quanto solitamente accade che entri in competizione con le specie autoctone. Solo in alcuni casi, comunque, la specie alloctona prende il sopravvento su quella, o quelle, originarie; in tal caso le popolazioni autoctone possono ridursi fino all’estinzione.
L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura definisce come specie invasive ‘animali, piante ed altri organismi introdotti dall’uomo in luoghi al di fuori dal proprio ambito naturale di distribuzione, ove si sono stabiliti e dispersi, generando un impatto negativo sulle specie e sugli ecosistemi locali’.
Il progetto di ricerca DAISIE (Delivering Alien Invasive Species Inventories for Europe), coltivato in seno all’Unione Europea, ha documentato più di 11.000 specie aliene presenti sul continente, di cui il 15% in grado di comprometterne la diversità biologica, nonché di provocare gravi danni economici, colpendo l’agricoltura, la selvicoltura, le acquacolture ed altri settori.
Tra i primi 100 organismi alieni più pericolosi d’Europa, 15 sono specie vertebrati terrestri; tra quest’ultime specie, 4 sono attualmente ospitate presso il Centro Recupero Animali Selvatici di Bernezzo: la nutria (Myocastor coypus), lo scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis), la testuggine dalle guance rosse (Trachemys scripta) ed il visone americano (Mustela vison).

Nello specifico, il progetto intende realizzare interventi di cura e riabilitazione degli esemplari faunistici rinvenuti in condizioni di bisogno grazie al potenziamento, sviluppo ed ampliamento delle attività svolte dal Centro Recupero Animali Selvatici, al fine di ricostituire importanti anelli della catena trofica ed ecologica dell’ambiente.
Accanto all’ordinaria attività d’intervento, salvaguardia e cura degli esemplari ritrovati, s’intende dare particolare rilievo allo studio ed alla divulgazione delle problematiche legate agli animali alieni sul territorio, quale processo di apprendimento che aiuta le persone di ogni età a comprendere l’importanza della salvaguardia del territorio in cui viviamo, le problematiche connesse alla detenzione di animali esotici, a coglierne la complessità e l’interconnessione tra problemi economici, ambientali e sociali.
I volontari saranno coinvolti nella raccolta di dati relativi alle presenze di animali alieni sul territorio, allo studio di questi e dei dati già presenti in archivio. Saranno realizzati dei dossier con i risultati raccolti e verrà realizzata una campagna informativa relativa alla detenzione di animali non convenzionali, al recupero ed alla messa in sicurezza degli stessi. Saranno ugualmente valorizzati gli aspetti relativi alla legislazione di detenzione di spese protette.

In attesa della pubblicazione ufficiale del bando, gli interessati possono già prendere visione della sottostante scheda del progetto.

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