Indice di Ricerca: folgorazione


Lieto Fine per il Germano Reale Gregorio

La morsa del gelo di questi giorni stava per condannare a morte un povero germano reale (Anas platyrhyncos), maschio di tre anni, impossibilitato a volare a causa della mancanza di due dita all’ala sinistra, probabilmente dovuta ad una pregressa folgorazione. Per la sua grave menomazione era stato abbandonato dai suoi cinque compagni, che avevano lasciato il laghetto, ormai gelato, ove solevano posarsi, sito in località Paschera, nel comune di Caraglio.
Avvisati dalla Sig.ra Costamagna, proprietaria del bacino irriguo, i volontari del Centro Fernando Albert, Eleonora Gallo e Matteo Parola sono riusciti a salvare l’anatide, dopo molti tentativi protrattisi per due giorni consecutivi. L’operazione di recupero si è dimostrata particolarmente ardua in ragione della conformazione del laghetto artificiale, costituito da un vascone di nylon lungo 60 m, largo 20 m, profondo 6 m e dotato di pareti inclinate estremamente scivolose. Un sottile strato di ghiaccio ne ricopriva l’intera superficie, ad eccezione di una piccola pozza, ove l’animale vi aveva cercato rifugio; nel giro forse di un giorno, l’uccello avrebbe potuto rimanerci irrimediabilmente imprigionato.
Dopo il recupero, l’esemplare è stato affidato alla proprietaria del laghetto, la quale vi si era affezionata e l’aveva battezzato Gregorio: sotto la supervisione del CRAS, la Sig.ra Costamagna provvederà a rimetterlo nello stagno non appena sarà arrivata la primavera, e con essa, il ritorno dei compagni di Gregorio.

Recuperato Gufo Reale

Una femmina adulta di gufo reale (Bubo bubo) è stata recuperata dagli operatori del Centro in località Narbona, nel comune di Vignolo, su segnalazione di un privato.
Al momento del ricovero, il rapace presentava un evidente trauma diffuso lungo l’ala sinistra, che ha comportato in seguito la necrosi del primo e del secondo dito, causandone l’amputazione spontanea. Si presume quindi che l’animale fosse incappato in una folgorazione, provocata dallo scontro con cavi elettrici sospesi, che costituisce una delle principali cause di morte per la specie.
Ormai inabile alla vita libera, l’esemplare verrà custodito presso le strutture del Centro: data l’estrema rarità del ritrovamento, chiunque sia interessato ad ulteriori informazioni in merito può contattare il responsabile del CRAS ai recapiti suindicati.

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