Categoria: Pronto Intervento


Manuale di Pronto Intervento

Dato il gran numero di animali consegnati al Centro da privati, questo articolo presenta la pubblicazione, curata dagli operatori del Centro, contenente una serie di linee guida rivolte al comune cittadino imbattutosi in un animale in difficoltà.
Senza alcuna pretesa di esaustività, si è cercato di dare risposta ai quesiti più comuni in relazione al primo soccorso dei vari tipi di fauna selvatica, in modo da facilitarne il successivo intervento e ricovero da parte degli enti preposti.

Ricordiamo infatti che la fauna selvatica è un patrimonio (bene) pubblico tutelato dall’ordinamento, il cui prelievo incauto da parte dei privati è sanzionabile nelle forme previste dalle leggi e dai regolamenti in materia.

Potete scaricare direttamente il Manuale di Pronto Intervento sulla Fauna Selvatica in Difficoltà o consultarlo online nella versione sotto riportata.

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Nidiacei

In primavera ed estate si schiudono le uova di molte specie di uccelli, i cui piccoli, già dopo poco tempo passato nel nido, tentano d’involarsi, con risultati non sempre coronati dal successo.
Succede quindi frequentemente di imbattersi in nidiacei a terra, apparentemente inermi ed abbandonati.
In realtà, essi, durante il loro periodo d’involazione, vengono ancora accuditi e nutriti dai genitori, sebbene questi ultimi non siano sempre visibili, specialmente in caso di avvicinamento di esseri umani.
Raccomandiamo quindi alla cittadinanza di non raccogliere i nidiacei e gli uccellini a terra, a meno che non manifestino un evidente stato di bisogno o di necessità.
Prima di agire, occorre quindi verificare che il piccolo sia effettivamente abbandonato, sorvegliandolo in disparte, da lontano, oppure ritornando sul posto dopo un certo tempo.
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L’ultima parte della serie di articoli rivolti al comune cittadino imbattutosi in un animale in difficoltà è dedicata ai mammiferi, un ordine di animali soggetto ad una diversificata pluralità di rapporti con l’uomo, molti dei quali piuttosto controversi.

Mammiferi

  • A quali pericoli può essere soggetto un mammifero selvatico?
    1. Può subire traumi da impatto…
    2. Può essere aggredito da animali domestici e selvatici…
    3. Può essere stato avvelenato…
    4. Può essere intrappolato…
  • Come si riconosce un mammifero in difficoltà?
    1. Se viene scorto in luoghi anomali, come lungo il bordo di una strada.
    2. Se manifesta evidenti difficoltà di deambulazione e ritardo nei riflessi.
    3. Attenzione! A volte si può trovare un cucciolo accovacciato accanto ad un cespuglio (capriolo), lungo una siepe (scoiattolo, riccio) e pensare che sia abbandonato. Il piccolo è veramente in difficoltà solo se su di lui sono presenti mosche carnarie, altrimenti è stato lasciato momentaneamente dalla madre, che tornerà ad accudirlo in breve tempo, solitamente non appena la presenza umana si sarà allontanata.

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Soccorrere gli Animali: Uccelli

La terza parte della serie di articoli rivolti al comune cittadino imbattutosi in un animale in difficoltà è dedicata agli uccelli, un ordine di animali che vivono a stretto contatto con l’uomo nei più disparati ambienti.

Uccelli

  • A quali pericoli può essere esposto un uccello?
    1. Può subire traumi da impatto scontrandosi contro vetrate e veicoli…
    2. Può venire aggredito da animali domestici e selvatici…
    3. Può essere stato avvelenato…
    4. Può essere intrappolato…
    5. Può essere caduto dal nido…
  • Come mi devo comportare quando mi imbatto in un uccello a terra?
    1. In prima analisi, occorre sempre valutare se non si tratti di un esemplare giovane, che non abbia ancora acquisito la completà capacità d’involarsi. In tal caso, se in quel luogo può venire esposto a dei pericoli, potete cercare di riporlo in un posto sicuro, come in una siepe o su un alberello, nelle immediate vicinanze, dando così modo ai suoi genitori di ritrovarlo.
    2. Se invece riteniate che l’ucello debba essere soccorso, per prenderlo gettategli sopra un panno per diminuirne lo stress e riponetelo delicatamente in una scatola di cartone di misura adeguata alle sue dimensioni, adagiandovi sul fondo un panno o altro materiale ugualmente morbido.
    3. Evitate comunque l’utilizzo di gabbie, specialmente di metallo, in quanto possono rovinare il piumaggio o causare escoriazioni all’animale.

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In questa seconda parte della serie di articoli rivolti al comune cittadino imbattutosi in un animale in difficoltà, verranno trattati gli incontri ravvicinati coi rettili, che con l’avanzare della bella stagione aumentano i propri ritimi di attività.

Rettili

Appartengono a questa classe gli ordini dei cheloni (testuggini & tartarughe) e degli squamati, a loro volta suddivisi in ofidi (serpenti) e sauri (gechi, lucertole, orbettini & ramarri).

Cheloni

  • In quali casi un chelone può trovarsi in difficoltà?
    1. Quando è stato aggredito da un cane o da un altro animale domestico…
    2. Quando è stato vittima di incidente con macchinari agricoli…
    3. Quando è stato avvelenato…
  • Come posso metterlo in sicurezza in attesa dell’intervento delle Autorità?
    1. É sufficiente un qualsiasi contenitore in cui sia stato depositato del materiale soffice.
  • Come devo comportarmi se trovo testuggini palustri?
    1. Ad eccezione della testuggine palustre europea (Emys orbicularis), tutte le altre specie sono alloctone: devono perciò essere prelevate ed immediatamente consegnate al Comune, alla Provincia, al Corpo Forestale dello Stato o al Centro, trasportandole in un contenitore con pareti alte, provvisto di materiale umido.

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Soccorrere gli Animali: Anfibi

Anfibi

Appartengono a questa classe gli anuri (rane & rospi) e gli urodeli (salamandre & tritoni).

  • Come si riconosce quando un anfibio è in difficoltà?
    1. Quando su una strada trafficata, lo si vede immobile…
    2. Quando è intrappolato in tombini o buche artificiali dalle pareti lisce…
    3. Se si notano ferite aperte sul corpo…
    4. Se si inviduano girini presenti in pozze in fase di essiccamento…
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  • Come posso metterli in sicurezza in attesa dell’intervento delle Autorità?
    1. In caso di individui adulti, bisogna trasportarli in un contenitore areato, ricoprendoli di erba o foglie bagnate.
    2. In caso di girini (anuri allo stadio larvale), bisogna trasportarli in un secchio colmo d’acqua fino a metà.
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