L’attuale Organizzazione di Volontariato Centro Recupero Animali Selvatici di Cuneo nasce nel 2004 in maniera autonoma, ereditando la gestione del Sig. Luciano Remigio e del Dott. Marco Verra, iniziata nel 2001 in collaborazione con la Sezione di Cuneo della Lega Italiana dei Diritti dell’Animale – L.I.D.A.

L’associazione nasce per il bisogno di autonomia e di gestione, che non possono esistere se legati alle direttive di altre associazioni.
É stata costituita con atto notarile delli 09.08.2004 quale associazione privata senza scopo di lucro, rientrante tra le organizzazioni di volontariato ai sensi della L. 266/1991 e dalla L. Regione Piemonte 38/1994.
Al fine di adempiere alle attività statutarie, il CRAS ha ottenuto l’idoneità alla detenzione di animali pericolosi prescritta dalla L. 150/1992 con provvedimento del Ministero dell’Ambiente n. SNC/99/2D2772, recentemente confermata con nota prot. 0021184/PNM delli 29.10.2015; è  stato autorizzato dalla Provincia di Cuneo al recupero della fauna selvatica ferita rinvenuta sul territorio provinciale con provvedimento n. 395 delli 18.05.2001; è, infine, iscritto al Registro Regionale delle Organizzazioni del Volontariato con delibera della Regione Piemonte n. 177 delli 12.05.2005.

Il CRAS di Bernezzo fa inoltre parte della Rete dei Centri della Regione Piemonte e da più di 15 anni è operativo sul territorio della Provincia di Cuneo: dà reperibilità 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno, collaborando con le A.S.L. del territorio e gli Enti di salvaguardia della fauna selvatica, quali il Servizio di Tutela Flora e Fauna della Provincia di Cuneo, il Corpo Forestale dello Stato, i Comprensori Alpini di Caccia e molte associazioni di volontariato.

Negli anni le strutture sono state ampliate, e nuove gabbie e voliere vengono periodicamente realizzate grazie all’opera di molti volontari, per poter ospitare un numero sempre crescente di animali.
Le strutture gestite dall’associazione sono chiuse al pubblico: la visita, sempre condotta nel prioritario rispetto delle esigenze degli animali ricoverati, è consentita ai soli soci ed alle scolaresche, nell’ambito dei relativi programmi didattici.

Filosofia ed Obiettivi

Non sono panda, né tigri, né balene. Gli animali selvatici di cui ci occupiamo vivono vicino a noi. La loro esistenza è parte integrante dell’ambiente in cui viviamo. Essi non chiederebbero altro che di essere lasciati in pace nel loro habitat naturale. Anche il più apparentemente insignificante ha un ruolo preciso nel ciclo vitale, sconosciuto ai più ed anche a coloro che talvolta ne decidono sbrigativamente la distruzione, per poco lungimiranti interessi a breve termine…

Il CRAS di Bernezzo si occupa di recuperare, curare, riabilitare e dove possibile liberare esemplari di fauna selvatica autoctona ritrovati in difficoltà. Ospita infatti una media di circa 1000 animali all’anno, ed offre inoltre custodia ad animali di fauna esotica oggetto di sequestri e confische, oltre ad esemplari di specie alloctone considerate invasive, quali procioni (Procyon lotor), nutrie (Myocastor coypus), scoiattoli grigi (Sciurus carolinensis) e parrocchetti monaci (Myiopsitta Bonaparte).

Il lavoro dell’Associazione, essendo senza fini di lucro, è reso possibile dal sostegno economico dei Comuni del territorio convenzionati con il centro di recupero, dai finanziamenti della Regione Piemonte e da quelli della Provincia di Cuneo, ma soprattutto dalle donazioni dei privati cittadini che, grazie al tesseramento annuale, al 5 per Mille ed alle adozioni a distanza, costituiscono la vera colonna portante dell’attività.

La Nostra Missione

C’è chi si occupa solo di alcune tipologie di animali, chi effettua ritiri selettivi, chi pratica l’eutanasia anche solo in presenza di lievi invalidità.
Il nostro è l’unico Centro in cui si ospitano animali selvatici di ogni taglia e specie che richiedano cure. Una realtà di tante esperienze che hanno in comune l’amore per gli animali e l’impegno dedicato alla loro cura e studio, oltre alla passione ed attenzione per tutto l’ambiente che ci circonda.
Sono molteplici i pericoli a cui sono esposti gli animali selvatici: inquinamento, pesticidi, caccia, urti contro i fili dell’alta tensione, automobili, vetrate oppure criminali avvelenamenti e tagliole. Poi ci sono gli incidenti e le malattie, che spesso derivano da incaute immissioni o dall’influenza umana sulle aree ove stanziano.
Il nostro obiettivo è dare una possibilità a questi animali, cercando di dimostrare che l’uomo può essere superiore a loro, non prevaricandoli, ma aiutandoli nella difficoltà.
Le cure veterinarie, le lunghe terapie di rieducazione, le estenuanti fasi di riadattamento alla vita selvatica. Già, perché la nostra più grande soddisfazione è vedere quell’animale ripartire con i suoi simili, nel suo ambiente. Per fare questo molto spesso dobbiamo, nostro malgrado, dimenticare l’affetto che ci lega a lui ed insegnargli a diffidare della prima fonte dei suoi guai, l’uomo.
A chi invece non riesce a tornare alla vita libera oppure non è reintroducibile perchè esotico, escludendo a priori ogni accanimento terapeutico, cerchiamo di regalare almeno un po’ di serenità in luogo di quella morte certa che in Natura rappresentano i deficit permanenti.

Le Difficoltà

La nostra associazione non ha fine di lucro. Noi ci mettiamo il lavoro volontario, l’entusiasmo ed il nostro tempo. L’unica cosa per cui siamo i primi a rimproverarci sono le scarse risorse economiche e strutturali, ma invece di appellarci sterilmente ai “Bisognerebbe fare”, abbiamo deciso di fare fin dove possiamo, facendo del nostro meglio. Il contributo di chi crede di poter migliorare la nostra iniziativa è bene accetto!

Nonostante il gran parlare di rispetto per la Natura e la presenza di Leggi per tutelarla, spesso sono considerate più importanti piccole realtà individuali ed economiche che la distruzione di interi ecosistemi. La nostra pertanto è un’iniziativa non solo operativa, anche culturale nei confronti delle Istituzioni e dei cittadini.

L’equilibrio naturale, d’altro canto, deve anche evitare l’eccessivo protezionismo, la cui deleteria emotività (spesso non accompagnata dall’effettiva conoscenza delle necessità etologiche di certi animali) fa prevalere la sterile demagogia senza arrivare a delle soluzioni. Neanche per noi è piacevole vedere un animale selvatico in gabbia: avrebbe bisogno di spazio infinito, di piani di riabilitazione pluriennali, di programmi di reintroduzione dal costo di migliaia di euro. Noi facciamo il possibile, seguendo le normative di Legge, sperando nell’aiuto finanziario, strutturale, di attrezzature di tutti.

Fatti, non parole, per regalare una vita migliore a questi animali.

APPELLO DONAZIONI!

6 Commenti:

  • gisella

    Scrivi qui i tuoi commenti…
    Abbiamo partecipato mio marito ed io al rilascio nel Parco Alta Valle Pesio dei tre piccoli caprioli e del falco pellegrino la scorsa settimana ed è stato un momento di vera emozione. Domani verremo al Vostro Centro sperando di poter vedere qualche altro animale che presto potrà essere liberato perchè guarito con le Vostre amorevoli cure. Grazie per quello che fate! Gisella e Gianfranco Filippi
    Res non verba è proprio quello che fate.

    • admin

      Buongiorno, grazie per il sostegno, la liberazione di un animale è il risultato ultimo che giustifica ogni sforzo intrapreso. Vi aspettiamo alla Notte delle Civette il 1° settembre per il rilascio in natura dei suddetti rapaci e per un momento di convivialità tra i soci e gli amici del Centro. Cordiali saluti

  • Mario Fulcheri

    Ho sentito che rischiate la chiusura, penso occorrerebbe un’iniziativa sia per perorare
    la causa sia per cercare di autofimanziarvi. Grazie

    • admin

      Buongiorno, effettivamente ci stiamo già muovendo per un’iniziativa a livello regionale che coinvolga i principali attori e sostenitori pubblici dei centri di recupero in Piemonte, cui daremo il più ampio risalto e visibilità non appena tutti i dettagli saranno finalizzati. Cordialità

  • Scrivi qui i tuoi commenti… Dear friends, only by accident I came along your home page… I am researching on the parasitic fly Family Hippoboscidae, which is very common on birds as well on mammals. Hippoboscidae are in doubt of being important vectors of desease for wild life as well for humans. You will have the opportunity to collect those off species which are in your hospitality! Plesae make the contact with me to clear up if there could be a helpful cooperation in the basic research on this group of vectors! All you would have to do is collecting and preserving specimens found on host species brought to your station…
    Supporting my basic project will be followed by being mentioned in full in any upcoming publication in scientific journals. You will not have any additional expenses because all you will need to collect and to preserve the specimens of Hippoboscidae will be delivered by me.
    Hope very much to get Information from you soon!
    Best wishes
    Ulrich
    Ulrich E. Schneppat
    Bündner Naturmuseum
    Masanserstrasse 31
    CH-7000 Chur/Coira
    SWITZERLAND
    PS: sorry for not being able to write you in Italian… I am able to read and to understand the most of a running text, but I am not able to write or to speak your wonderul language…

    • admin

      Dear friend,
      we read your comment on our website and we want you to know we will be glad to help with your Hippoboscidae research.
      We frequently come across with a great number of host species: as a matter of fact, we just received a roe deer infected by these flies.
      We could provide time, location and identification data about host species recovery, too.
      So we look forward to your gentle response about specific guidelines on how to better preserve the collected specimens and any information you need for your research.
      Best regards.

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